Se si guarda alla storia d’Italia come nazione, si deve prendere in esame un lasso di tempo relativamente breve che coinvolge poco più di un secolo e mezzo; se invece si amplia l’osservazione alle vicissitudini che hanno interessato la penisola e ne hanno forgiato la cultura, si parla di una storia millenaria che ha inizio con una meravigliosa epopea, quella dell’impero romano.
È da quel periodo irripetibile che ha inizio il lento percorso che ha consentito all’Italia di diventare una nazione e di cui andremo a individuare le date più importanti, gli eventi e i protagonisti che ne hanno plasmato identità e futuro.
La fondazione di Roma
Secondo le fonti storiche più accreditate, Roma venne fondata il 21 aprile 753 a.C. Mito e leggenda ammantano di mistero la nascita dell’Urbe, fatti ben documentati ne attestano lo sviluppo e la crescente importanza, dapprima a livello regionale, quindi europeo e, verso l’epoca d’oro dell’impero, continentale.
L’eredità di Roma è ancora ben viva, se si pensa che quel mondo ha avuto un ruolo cruciale nella creazione della cultura occidentale, ancora oggi di matrice greco-romana; ma non solo, perché la Roma imperiale riverbera anche nelle sue meraviglie architettoniche, esempi di genio artistico e strutturale, come nel caso del Colosseo, del Foro, del Pantheon e dell’Acquedotto.
Un impero mondiale
Roma lega a doppio filo la storia italiana sin dalle sue origini, diventando fulcro della società che vi si sviluppò intorno. Anche quando la città e l’impero saranno costretti a cadere di fronte allo sfaldamento della romanità e all’invasione dei barbari, Roma resterà al centro dell’Italia non solo geograficamente ma anche politicamente ed economicamente.
Ma prima di finire, l’impero romano conobbe uno splendore imparagonabile ai giorni nostri: esteso dalla penisola all’Europa germanica, dal Medio Oriente all’Africa settentrionale, fu una potenza che non aveva rivali nel mondo conosciuto allora.
La caduta dell’Impero Romano d’Occidente
Come accennato, anche Roma sarà costretta a confrontarsi col suo declino: il 4 settembre 476 il barbaro Odoacre depone Romolo Augustolo, l’ultimo imperatore, segnando la fine dell’impero. La causa scatenante? Difficile individuarne una sola: quello che si sa per certo è che la società imperiale, ormai diventata multietnica, stava attraversando numerosi cambiamenti interni, mentre una classe politica sempre più corrotta aveva dato vita a una lunga serie di errori di amministrazione.
È bene precisare però che di fatto, a concludersi, fu l’esperienza della parte occidentale dell’impero, mentre quella orientale, guidata da Costantinopoli, continuerà a sopravvivere sino alla fine del 1400.